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Captain Leale Martelli - The Odyssey in the Realms of Time
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FOLGORE DALLA GLORIA DI UNA BANDIERA ALLA VERGOGNA DI UNA SCOGLIERA
Esattamente il 13 agosto 2021, scrissi un post (visibile alla pagina 133) dove ipotizzavo un coinvolgimento della marina turca nel realizzare i piani del Caporale, il più diretto discendente del capitano Leale Martelli. Certo, un’ipotesi quasi assurda, dal momento che sarebbe pressoché impossibile per delle navi da guerra turche potersi avvicinare così tanto alle coste italiane da poter agire indisturbati. Tutto questo potrebbe diventare possibile se il nuovo patto stipulato tra i governi italiano e turco per contrastare l’immigrazione clandestina avesse un seguito. Infatti sarebbe naturale per equipaggi turchi solcare le acque territoriali italiane durante i pattugliamenti atti a localizzare imbarcazioni clandestine come sarebbe altresì naturale per loro avvicinarsi pure ai nostri porti per scortare scafisti o semplicemente per rifornirsi o per le manutenzioni necessarie. Ma questa è un’altra storia…..
Un’altra “storia” vede un Caporale intento a scoprire cosa sia realmente successo al corpo del pilota russo che precipitò con il suo elicottero nel tratto di mare fra la Gorgona e la costa livornese. Come scritto in un post del 22 luglio del 2019, tra il pilota russo ed il Caporale c’era un accordo, ma come si dice, “l’uomo propone e il Romitone dispone”. Infatti il Caporale teme che il russo sia ancora prigioniero tra le spire del Romitone nel profondo degli abissi, quegli abissi che furono tanto cari al russo che spesso amava esplorare durante le sue immersioni. Per poter localizzare il punto esatto del corpo del disperso, alcuni mesi orsono, il Caporale decise di avvalersi dell’ausilio dell’elmo, lo stesso che un tempo fu custodito dal cavaliere dei due elmi. Tale elmo fu ritrovato dal Caporale durante una missione militare con la Folgore nell’isola di Pantelleria (anche di questo ho già scritto in altri post). Nonostante i grandi rischi per la salute derivanti dal suo uso, il Caporale decise di indossarlo ugualmente lo scorso maggio nei pressi della scogliera del Romito di Livorno, dove poteva vedere bene lo specchio d’acqua dove precipitò l’elicottero in questione. Per non essere notato da eventuali passanti il Caporale attese l’imbrunire. Il sole rosso fuoco stava per essere inghiottito dalle acque, proprio come l’elicottero. Questo era il momento giusto per agire, il Caporale indossò l’elmo e cominciò a concentrarsi sul punto dell’incidente per poter rivivere la tragedia nel tentativo di visualizzare il tragitto del corpo del russo. Ma qualcosa di molto più forte fu percepito dall’elmo, un’energia che non permetteva al Caporale di concentrarsi, una forza superiore stava prendendo possesso della sfera recettiva dell’elmo. La potenza era tale che il Caporale, non potendo resisterle, fu costretto a rivolgere lo sguardo verso la strada. Nella sua mente stavano prendendo forma immagini di un fatto di sangue accaduto la sera del 13 giugno 1995, proprio su quella scogliera. Di seguito cercherò di descrivere ciò che il Caporale fu costretto a vedere: “una debole luce rende appena visibile il contorno del paesaggio e la vicina strada. Con le sole luci di posizione accese, due veicoli si avvicinano e parcheggiano lungo la strada, ormai quasi deserta, si tratta di un’auto civile e di un furgone militare. Il conducente dell’auto scende e subito sale sul furgone come se già la cosa fosse concordata, come stabilito in un preciso piano. Invece, l’uomo alla guida del furgone scende e cede il posto di guida, quest’ultimo indossa una tuta subacquea e scarponi militari, si dirige verso il portellone posteriore del furgone, lo apre facendo scendere un altro uomo anch’esso con tuta subacquea e scarponi militari. Assieme prendono qualcosa di pesante dal furgone e lo tirano fuori, sembra una tenda arrotolata o un sacco a pelo, certamente l’involucro contiene qualcosa di pesante dal momento che durante il trasporto il “sacco” si piega sotto il suo peso. I due uomini, con la massima tranquillità, si dirigono verso la scogliera cercando un punto idoneo per gettare il sacco a terra prima di estrarre un corpo…
(English)
Un’altra “storia” vede un Caporale intento a scoprire cosa sia realmente successo al corpo del pilota russo che precipitò con il suo elicottero nel tratto di mare fra la Gorgona e la costa livornese. Come scritto in un post del 22 luglio del 2019, tra il pilota russo ed il Caporale c’era un accordo, ma come si dice, “l’uomo propone e il Romitone dispone”. Infatti il Caporale teme che il russo sia ancora prigioniero tra le spire del Romitone nel profondo degli abissi, quegli abissi che furono tanto cari al russo che spesso amava esplorare durante le sue immersioni. Per poter localizzare il punto esatto del corpo del disperso, alcuni mesi orsono, il Caporale decise di avvalersi dell’ausilio dell’elmo, lo stesso che un tempo fu custodito dal cavaliere dei due elmi. Tale elmo fu ritrovato dal Caporale durante una missione militare con la Folgore nell’isola di Pantelleria (anche di questo ho già scritto in altri post). Nonostante i grandi rischi per la salute derivanti dal suo uso, il Caporale decise di indossarlo ugualmente lo scorso maggio nei pressi della scogliera del Romito di Livorno, dove poteva vedere bene lo specchio d’acqua dove precipitò l’elicottero in questione. Per non essere notato da eventuali passanti il Caporale attese l’imbrunire. Il sole rosso fuoco stava per essere inghiottito dalle acque, proprio come l’elicottero. Questo era il momento giusto per agire, il Caporale indossò l’elmo e cominciò a concentrarsi sul punto dell’incidente per poter rivivere la tragedia nel tentativo di visualizzare il tragitto del corpo del russo. Ma qualcosa di molto più forte fu percepito dall’elmo, un’energia che non permetteva al Caporale di concentrarsi, una forza superiore stava prendendo possesso della sfera recettiva dell’elmo. La potenza era tale che il Caporale, non potendo resisterle, fu costretto a rivolgere lo sguardo verso la strada. Nella sua mente stavano prendendo forma immagini di un fatto di sangue accaduto la sera del 13 giugno 1995, proprio su quella scogliera. Di seguito cercherò di descrivere ciò che il Caporale fu costretto a vedere: “una debole luce rende appena visibile il contorno del paesaggio e la vicina strada. Con le sole luci di posizione accese, due veicoli si avvicinano e parcheggiano lungo la strada, ormai quasi deserta, si tratta di un’auto civile e di un furgone militare. Il conducente dell’auto scende e subito sale sul furgone come se già la cosa fosse concordata, come stabilito in un preciso piano. Invece, l’uomo alla guida del furgone scende e cede il posto di guida, quest’ultimo indossa una tuta subacquea e scarponi militari, si dirige verso il portellone posteriore del furgone, lo apre facendo scendere un altro uomo anch’esso con tuta subacquea e scarponi militari. Assieme prendono qualcosa di pesante dal furgone e lo tirano fuori, sembra una tenda arrotolata o un sacco a pelo, certamente l’involucro contiene qualcosa di pesante dal momento che durante il trasporto il “sacco” si piega sotto il suo peso. I due uomini, con la massima tranquillità, si dirigono verso la scogliera cercando un punto idoneo per gettare il sacco a terra prima di estrarre un corpo…
(English)
THUNDER FROM THE GLORY OF A FLAG TO THE SHAME OF A CLIFF
Exactly on August 13, 2021, I wrote a post (visible on page 133) where I hypothesized an involvement of the Turkish navy in carrying out the plans of the Corporal, the most direct descendant of Captain Leale Martelli. Of course, an almost absurd hypothesis, since it would be almost impossible for Turkish warships to be able to get so close to the Italian coasts as to be able to act undisturbed. All of this could become possible if the new pact stipulated between the Italian and Turkish governments to combat illegal immigration were to continue. In fact, it would be natural for Turkish crews to cross Italian territorial waters during patrols aimed at locating clandestine boats, just as it would be natural for them to approach our ports as well to escort smugglers or simply to refuel or for necessary maintenance. But that's another story.....
Another "story" sees a corporal intent on finding out what really happened to the body of the Russian pilot who crashed with his helicopter in the stretch of sea between the Gorgona and the Livorno coast. As written in a post dated July 22, 2019, there was an agreement between the Russian pilot and the Corporal, but as they say, "the man proposes and the Romitone disposes". In fact, the corporal fears that the Russian is still a prisoner between the coils of the Romitone in the depths of the abysses, those abysses that were so dear to the Russian that he often loved to explore during his dives. In order to locate the exact point of the missing body, a few months ago, the Corporal decided to make use of the help of the helmet, the same one that was once kept by the knight of the two helmets. This helmet was found by the corporal during a military mission with the Folgore on the island of Pantelleria (I have already written about this in other posts). Despite the great health risks deriving from its use, the corporal decided to wear it anyway last May near the Romito di Livorno cliff, where he could see well the body of water where the helicopter in question crashed. In order not to be noticed by any passers-by, the corporal waited for dusk. The fiery red sun was about to be swallowed up by the waters, just like the helicopter. This was the right moment to act, the corporal put on the helmet and began to concentrate on the point of the accident in order to relive the tragedy in an attempt to visualize the path of the Russian's body. But something much stronger was perceived by the helmet, an energy that did not allow the corporal to concentrate, a superior force was taking possession of the receptive sphere of the helmet. The power was such that the corporal, unable to resist it, was forced to turn his gaze towards the road. Images of a bloody event that happened on the evening of June 13, 1995, right on that cliff, were taking shape in his mind. Below he will try to describe what the corporal was forced to see: “a weak light makes the outline of the landscape and the nearby road barely visible. With only the position lights on, two vehicles approach and park along the road, now almost deserted, it is a civilian car and a military van. The driver of the car gets out and immediately gets into the van as if the thing had already been agreed, as established in a precise plan. Instead, the man driving the van gets out and gives up the driver's seat, the latter puts on an underwater suit and military boots, heads towards the rear door of the van, opens it by letting another man get out, also wearing an underwater suit and army boots. Together they take something heavy from the van and take it out, it looks like a rolled up tent or a sleeping bag, certainly the wrapping contains something heavy since during transport the "bag" folds under its weight. The two men, with the utmost tranquility, head towards the cliff looking for a suitable point to throw the bag on the ground before extracting a body...
Another "story" sees a corporal intent on finding out what really happened to the body of the Russian pilot who crashed with his helicopter in the stretch of sea between the Gorgona and the Livorno coast. As written in a post dated July 22, 2019, there was an agreement between the Russian pilot and the Corporal, but as they say, "the man proposes and the Romitone disposes". In fact, the corporal fears that the Russian is still a prisoner between the coils of the Romitone in the depths of the abysses, those abysses that were so dear to the Russian that he often loved to explore during his dives. In order to locate the exact point of the missing body, a few months ago, the Corporal decided to make use of the help of the helmet, the same one that was once kept by the knight of the two helmets. This helmet was found by the corporal during a military mission with the Folgore on the island of Pantelleria (I have already written about this in other posts). Despite the great health risks deriving from its use, the corporal decided to wear it anyway last May near the Romito di Livorno cliff, where he could see well the body of water where the helicopter in question crashed. In order not to be noticed by any passers-by, the corporal waited for dusk. The fiery red sun was about to be swallowed up by the waters, just like the helicopter. This was the right moment to act, the corporal put on the helmet and began to concentrate on the point of the accident in order to relive the tragedy in an attempt to visualize the path of the Russian's body. But something much stronger was perceived by the helmet, an energy that did not allow the corporal to concentrate, a superior force was taking possession of the receptive sphere of the helmet. The power was such that the corporal, unable to resist it, was forced to turn his gaze towards the road. Images of a bloody event that happened on the evening of June 13, 1995, right on that cliff, were taking shape in his mind. Below he will try to describe what the corporal was forced to see: “a weak light makes the outline of the landscape and the nearby road barely visible. With only the position lights on, two vehicles approach and park along the road, now almost deserted, it is a civilian car and a military van. The driver of the car gets out and immediately gets into the van as if the thing had already been agreed, as established in a precise plan. Instead, the man driving the van gets out and gives up the driver's seat, the latter puts on an underwater suit and military boots, heads towards the rear door of the van, opens it by letting another man get out, also wearing an underwater suit and army boots. Together they take something heavy from the van and take it out, it looks like a rolled up tent or a sleeping bag, certainly the wrapping contains something heavy since during transport the "bag" folds under its weight. The two men, with the utmost tranquility, head towards the cliff looking for a suitable point to throw the bag on the ground before extracting a body...
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QUANDO IL TEMPO SCORRE ASSIEME AL SANGUE ALLORA E’ TEMPO DI EROI, MA PER RISORGERE NON BASTA ESSER UN CONDOR, BISOGNA ESSERE FENICE
…. Un corpo esanime le cui estremità erano legate con strisce di stoffa che parevano ricavate da lenzuola. Del nastro adesivo era fissato sulla bocca con numerosi passaggi intorno al volto che pareva già ferito. Durante le fasi di slegatura un calzino si sfila, ma subito viene riposizionato con cura. Anche i pantaloni vengono risistemati prima di togliere il nastro adesivo dalla bocca. Tolto il nastro quel corpo sembra avere un sussulto, pare stia ansimando, ma questo non evita che venga scaraventato come un fantoccio sugli scogli, dove i due uomini lo raggiungono e, benché il sole non fosse del tutto tramontato, uno dei due lo illumina con una torcia tattica militare, mentre l’altro estrae dal fodero che è fissato sul polpaccio destro un grosso pugnale, ma non pare un coltello da sub, al Caporale, durante la visione, sembra di poter riconoscere il tipo di arma bianca, un coltello, anch’esso tattico militare, che pure lui aveva acquistato fuori ordinanza quando era di servizio, nel lontano 1983, nella Folgore con l’incarico di autista dell’allora tenente colonnello Bruno Loi (vedi documento allegato). Il coltello in questione era molto simile ad un Camillus da sopravvivenza dalla grande lama scura, lama nera che più volte entra nelle carni della vittima con violenza assoluta fino al manico con movimenti oscillatori atti ad aumentare le dimensioni delle ferite. L’attenzione dei due carnefici viene catturata da un riflesso sul viso del malcapitato, messo in evidenza dalla luce della torcia: era dovuto al collante del nastro adesivo rimasto appiccicato dopo essere stato strappato. Non riuscendo a toglierlo velocemente, decidono di rendere irriconoscibile il volto massacrandolo, in modo che il sangue si mischiasse con la colla. Sangue e ancora sangue come quello che fuse la sacra Coppa dentro l’elmo. Lo stesso elmo che il Caporale cercò e rinvenne a Siena all’interno di uno dei cunicoli dell’antico acquedotto che i senesi chiamano “i bottini”, durante il servizio militare. Ma fu solo quando egli si recò nell’isola di Pantelleria che riuscì a carpirne i segreti ed il modo corretto per poterlo usare, limitandone gli effetti collaterali, ma questa è un’altra storia…
Le immagini sulla scogliera viste dal Caporale lo coinvolgono a tal punto da non fargli rendere conto del troppo tempo passato con l’elmo in testa, che certamente porterà delle ripercussioni sul suo stato di salute, specialmente a livello cardiaco! Fortunatamente, sempre durante la visione, un’auto che transitava sulla vicina strada con lo stereo a tutto volume lo riporta alla realtà in tempo per ricordarsi che quella Mercedes che passava con la musica a volume altissimo era egli stesso che, casualmente, la sera dell’omicidio percorreva il Romito ascoltando un vecchio brano dal titolo “moon cake la la” casualmente anche l’auto della vittima era una Mercedes.
(English)
Le immagini sulla scogliera viste dal Caporale lo coinvolgono a tal punto da non fargli rendere conto del troppo tempo passato con l’elmo in testa, che certamente porterà delle ripercussioni sul suo stato di salute, specialmente a livello cardiaco! Fortunatamente, sempre durante la visione, un’auto che transitava sulla vicina strada con lo stereo a tutto volume lo riporta alla realtà in tempo per ricordarsi che quella Mercedes che passava con la musica a volume altissimo era egli stesso che, casualmente, la sera dell’omicidio percorreva il Romito ascoltando un vecchio brano dal titolo “moon cake la la” casualmente anche l’auto della vittima era una Mercedes.
(English)
WHEN TIME FLOWS WITH BLOOD THEN IT'S TIME FOR HEROES, BUT TO RISE, BEING A CONDOR IS NOT ENOUGH, YOU MUST BE A PHOENIX
A lifeless body whose ends were tied with strips of fabric that seemed to be made from sheets. Adhesive tape was fixed over the mouth with numerous passes around the already wounded face. During the untying phases, a sock slips off, but is immediately repositioned with care. The pants are also rearranged before the duct tape is removed from the mouth. Once the tape is removed, that body seems to give a jolt, it seems to be panting, but this does not prevent it from being thrown like a puppet on the rocks, where the two men join it and, although the sun had not completely set, one of the two illuminates it with a military tactical flashlight, while the other extracts a large dagger from the scabbard that is fixed on the right calf, but it does not look like a diving knife, to the Corporal, during the vision, it seems he can recognize the type of white weapon, a knife, also a military tactician, which he too had purchased out of order when he was on duty, way back in 1983, in the Folgore with the job of driver for the then lieutenant colonel Bruno Loi (see attached document). The knife in question was very similar to a survival Camillus with a large dark blade, a black blade that repeatedly enters the victim's flesh with absolute violence up to the handle with oscillating movements capable of increasing the size of the wounds. The attention of the two executioners is captured by a reflection on the face of the unfortunate victim, highlighted by the light of the torch: it was due to the glue of the adhesive tape that remained stuck after being torn. Unable to remove it quickly, they decide to make his face unrecognizable by massacring him, so that his blood mixes with his glue. Blood and more blood like the one that melted the sacred Cup inside the helmet. The same helmet that the corporal looked for and found in Siena inside one of the tunnels of the ancient aqueduct that the Sienese call "the booties", during his military service. But it was only when he went to the island of Pantelleria that he managed to understand its secrets and the correct way to use it, limiting its side effects, but that's another story...
The images on the cliff seen by the Corporal involve him to the point of not making him realize the too much time spent with the helmet on his head, which will certainly have repercussions on his state of health, especially at the heart level! Fortunately, still during the vision, a car passing on the nearby street with the stereo blaring brings him back to reality in time to remember that the Mercedes passing by with the music blaring was himself who, by chance, on the evening of the he murder went through the Romito listening to an old song entitled "moon cake la la" by chance the victim's car was also a Mercedes.
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CIO’ CHE NON E’ RIUSCITO CON UN ORDIGNO NUCLEARE E’ RIUSCITO SCATENANDO UN EVENTO NATURALE
“Da una Valle Benedetta si decide il destino della Turchia”. Questo il titolo di un mio post del 24 novembre 2022, un titolo che poteva sembrare bizzarro e privo di senso. Nel medesimo post sottolineavo che il Caporale aveva “consigliato” al capitano Leale Martelli di recarsi in Siria, dati la sensazione ed il timore che il Tigrano potesse essere riuscito ad impossessarsi di uno dei quattro macchinari e con esso completare la vendetta contro il popolo ottomano. Stavolta provocando un grande cataclisma, non usando un ordigno nucleare, ma qualcosa mille volte più potente, scatenando nella notte potenti lampi blu nel cielo e sussulti sulla terra, tali da provocare devastazioni, epidemie e sollevazioni popolari di varie etnie. Quindi il tremendo terremoto di questi giorni potrebbe significare che il Capitano non abbia potuto, oppure non abbia voluto, raggiungere la meta “consigliata” dal Caporale. Un Capitano ancora tentato dal portare a termine la sua primaria missione, fermare il contrattacco russo sul territorio ucraino, salvando i Panzer del generale Stemmerman nel teatro della seconda guerra mondiale. Quale miglior occasione per il Capitano di ritornare in quei campi di battaglia, come predetto già numerose volte in questi post? Visto che dopo 80 anni dei carri armati tedeschi, con la croce germanica stampata sulla corazza, fronteggiano di nuovo l’esercito russo su territorio ucraino, questa volta non Tiger, ma Leopard, pur sempre “felini”… e noi sappiamo quanto sia stretto il rapporto fra i felini ed il Capitano, che ancora veste un’uniforme nera da carrista pronto ad entrare in azione. Comunque la momentanea defezione del Capitano comporterebbe un radicale cambiamento di programma che coinvolgerebbe in prima persona il Caporale per il quale stavolta non sarebbe sufficiente indossare l’elmo, in questa impresa sarebbe costretto ad usare lo specchio del Romitone, in modo che “dai mulini della Valle Benedetta egli possa di nuovo vedere Costantinopoli”.
Quando i semidei si danno battaglia, la scacchiera diventa sempre più ampia, inghiottite le pedine saranno e pure le torri crolleranno, neppure i cavalli si salveranno, mentre i loro zoccoli Re e Regine calpesteranno. Una scacchiera molto ampia pure nella dimensione spazio-temporale, dove tutto si concentra e prima o poi ritorna in gioco per muovere ancora all’infinito. Crollano le torri, e crollano pure i castelli, in Turchia è collassato il castello di Gaziantep, che vide alterne fortune e un alternarsi di eserciti di ogni credo religioso. Fu proprio durante l’epoca delle crociate, quando la fortezza era amministrata dal principato di Antiochia, alleato con il regno armeno di Cilicia, che da questo castello un crociato armeno in forza al regno di Cilicia prese dal castello, per andare a combattere la seconda crociata, l’armamentario di corredo necessario, che comprendeva pure un grande elmo semichiuso. Il crociato in questione si chiamava Vartan, faceva parte di una “conrois”, composta da circa trenta elementi, comandata da un altro cavaliere armeno, che in seguito divenne noto come “il cavaliere dai due elmi”. Durante una battaglia Vartan venne ucciso colpito al capo, il colpo fece rotolare il suo elmo a terra, in seguito raccolto e usato come contenitore provvisorio di un’importante reliquia, un calice che rimase saldato all’elmo per molto tempo costringendo il comandante della “conrois” a custodirlo senza mai separarsene. Così nacque la leggenda del cavaliere dai due elmi. Dopo la morte Vartan venne ribattezzato con il nome di Harutyun, invece nella Bibbia Catara Vartan viene citato semplicemente come Harut. Ma questa, è un’altra storia o la stessa storia che si riflette in uno specchio?
(English)
Quando i semidei si danno battaglia, la scacchiera diventa sempre più ampia, inghiottite le pedine saranno e pure le torri crolleranno, neppure i cavalli si salveranno, mentre i loro zoccoli Re e Regine calpesteranno. Una scacchiera molto ampia pure nella dimensione spazio-temporale, dove tutto si concentra e prima o poi ritorna in gioco per muovere ancora all’infinito. Crollano le torri, e crollano pure i castelli, in Turchia è collassato il castello di Gaziantep, che vide alterne fortune e un alternarsi di eserciti di ogni credo religioso. Fu proprio durante l’epoca delle crociate, quando la fortezza era amministrata dal principato di Antiochia, alleato con il regno armeno di Cilicia, che da questo castello un crociato armeno in forza al regno di Cilicia prese dal castello, per andare a combattere la seconda crociata, l’armamentario di corredo necessario, che comprendeva pure un grande elmo semichiuso. Il crociato in questione si chiamava Vartan, faceva parte di una “conrois”, composta da circa trenta elementi, comandata da un altro cavaliere armeno, che in seguito divenne noto come “il cavaliere dai due elmi”. Durante una battaglia Vartan venne ucciso colpito al capo, il colpo fece rotolare il suo elmo a terra, in seguito raccolto e usato come contenitore provvisorio di un’importante reliquia, un calice che rimase saldato all’elmo per molto tempo costringendo il comandante della “conrois” a custodirlo senza mai separarsene. Così nacque la leggenda del cavaliere dai due elmi. Dopo la morte Vartan venne ribattezzato con il nome di Harutyun, invece nella Bibbia Catara Vartan viene citato semplicemente come Harut. Ma questa, è un’altra storia o la stessa storia che si riflette in uno specchio?
(English)
WHAT HAS FAILED WITH A NUCLEAR DEVICE HAS SUCCEEDED BY UNLEASHING A NATURAL EVENT
“The fate of Turkey is decided from a blessed valley”. This is the title of a post of mine dated November 24, 2022, a title that might have seemed bizarre and meaningless. In the same post I underlined that the corporal had "advised" Captain Leale Martelli to go to Syria, given the feeling and fear that the Tigrano might have managed to take possession of one of the four machines and with it complete the revenge against the Ottoman people. This time causing a great cataclysm, not using a nuclear device, but something a thousand times more powerful, unleashing powerful blue flashes in the sky and tremors on the earth in the night, such as to cause devastation, epidemics and popular uprisings of various ethnic groups. So the terrible earthquake of recent days could mean that the Captain was unable, or did not want to, reach the goal "recommended" by the Corporal. A Captain still tempted to complete his primary mission, to stop the Russian counterattack on Ukrainian territory, saving General Stemmerman's Panzers in the theater of the Second World War. What better occasion for the Captain to return to those battlefields, as already predicted numerous times in these posts? Given that after 80 years of German tanks, with the German cross stamped on their armour, they are again facing the Russian army on Ukrainian territory, this time not Tiger, but Leopard, still “cats”… and we know how tight the relationship between the felines and the Captain, who still wears a black tank uniform ready to go into action. However, the momentary defection of the Captain would lead to a radical change of program which would personally involve the Corporal for whom this time it would not be enough to wear a helmet, in this undertaking he would be forced to use the Romitone's mirror, so that "from the mills of Blessed Valley may he see Constantinople again."
When the demigods do battle, the chessboard becomes wider and wider, the pawns will be swallowed and the towers will collapse too, not even the horses will be saved, while their hooves will trample Kings and Queens. A very large chessboard also in the space-time dimension, where everything is concentrated and sooner or later it comes back into play to move again to infinity. The towers are collapsing, and the castles are also collapsing, in Turkey the castle of Gaziantep has collapsed, which saw ups and downs and an alternation of armies of every religious creed. It was precisely during the era of the crusades, when the fortress was administered by the principality of Antioch, allied with the Armenian kingdom of Cilicia, that from this castle an Armenian crusader in force of the kingdom of Cilicia took from the castle, to go and fight the second crusade, the necessary equipment, which also included a large half-closed helmet. The crusader in question was called Vartan, he was part of a "conrois", made up of about thirty elements, commanded by another Armenian knight, who later became known as "the knight with two helmets". During a battle Vartan was killed by a blow to the head, the blow made his helmet roll to the ground, later collected and used as a temporary container for an important relic, a goblet that remained welded to the helmet for a long time forcing the commander of the " conrois" to keep it without ever parting with it. Thus was born the legend of the knight with two helmets. After his death Vartan was renamed with the name of Harutyun, instead in the Cathar Bible Vartan is referred to simply as Harut. But is this another story or the same story reflected in a mirror?
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volete che vi pubblichi una foto? Naturalmente non posso portarlo alla luce del sole, non so cosa potrebbe succedere e se qualcuno lo ha murato aveva i suoi motivi
Do you want me to post a photo? Of course I can't take it out in the open, I don't know what could happen and if someone bricked it up they had their reasons
Do you want me to post a photo? Of course I can't take it out in the open, I don't know what could happen and if someone bricked it up they had their reasons
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Fenrir
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Fluminense
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Io sono di Livorno...
I'm from Leghorn...
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