LITTLE DOCTOR
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Come si poteva prevedere, dopo solo pochi giorni dalla scoperta del misterioso villaggio preistorico di san Pietro nel bosco del monte la Poggia, gli archeologi hanno divulgato un altro misterioso sito ancora presente sul monte La Poggia, mostrandolo in un filmato che allego assieme al post. nel filmato viene commentato il ritrovamento del leggendario monastero denominato da sempre “il Conventaccio”. Dopo secoli le misteriose rovine sono tornate alla luce dalle sabbie del tempo, di questo passo i ricercatori potrebbero pure rinvenire i resti di quello che un tempo apparteneva alla fortezza di monte Massimo, castello che fu ultimo baluardo dei longobardi che si erano insediati sul monte la Poggia, prima di rifugiarsi e scomparire per sempre tra i meandri della bocca di fuoco di un antico vulcano ormai collassato su se stesso. Chissà forse gli studiosi un giorno riusciranno anche a scoprire tale vulcano, ma non bisogna aver fretta, ci vuole tempo per permettere alla leggenda di diventare storia, come un bambino che ha bisogno di tempo per crescere e diventare uomo, lo stesso uomo che alla fine desidera sempre di tornare bambino, così pure la storia desidera tornare leggenda. Molto ci sarebbe da scrivere sulla leggenda del “Conventaccio”. In questi anni ho solo accennato a piccoli particolari, ma adesso che gli studiosi hanno intuito il mistero, sarà mio compito svelarlo una volta per tutte con una sintesi estratta e tradotta dalla bibbia catara.
CAPITOLO II TOMO IV CATARI
Nel periodo compreso fra il 1280 e il 1281, le autorità della chiesa di san Jacopo in acquaviva stavano investigando sulla sorte del loro monaco agostiniano detto “il Predicatore” dato che se fosse stato ancora in vita sarebbe stato ultracentenario. Alcune testimonianze lo vedevano ancora attivo nei pressi del monte la Poggia, dove si sospettava che fosse ancora la guida spirituale degli eremiti neri stanziati nel monastero del Conventaggio. Le testimonianze asserivano che il Predicatore si aggirasse ancora in quei luoghi reso quasi irriconoscibile da una folta barba e un cappuccio che non toglieva mai, mentre minaccioso lanciava anatemi contro ogni viandante che osava avventurarsi, senza motivo, verso i sentieri che portavano sulla sommità del monte la Poggia. Per questo motivo il priore della chiesa di san Jacopo, per recuperare il monaco agostiniano inviò in tempi diversi alcuni frati nella zona descritta. Il priore Michael inviò i frati Bernardi e Salvi, ma entrambi non fecero più ritorno, per questo non furono più inviati frati ad investigare, ma nell’estate del 1285 il nuovo priore guerriero di san Jacopo, certo Galgano, sentite nuove testimonianze che attribuivano al Predicatore una sorta di possessione demoniaca che avrebbe contratto dopo l’uso di un certo macchinario portato anni prima da alcuni templari e al momento custodito all’interno del Conventaccio dagli stessi eremiti neri che lo soprannominarono “specchio del romitone”, decise di recarsi al Conventaccio di persona per controllare. Galgano venne pure informato che i 12 eremiti neri erano addirittura in combutta con megere e streghe, con le quali si univano in immonde orge nelle notti del Sabba, fornendo pure alle streghe una preziosa reliquia da utilizzare durante le loro cerimonie sacrileghe. Il priore Galgano, temendo il peggio, si fece accompagnare da un manipolo di frati guerrieri esperti nell’uso delle armi, gli stessi frati che poche settimane prima, esattamente il 28 giugno, avevano provato in vano a difendere il faro che gli era stato affidato per 5 anni dai consoli del mare di Pisa. Questi frati superstiti avevano combattuto eroicamente, ma persero la battaglia durante la quale il faro venne distrutto dalla spedizione genovese comandata dall’ammiraglio Oberto Spinola, il quale, accortosi che i valorosi difensori del faro erano dei frati di san Jacopo, con atto di clemenza, concesse loro la libertà e invitò gli altri religiosi a fuggire perché aveva ricevuto ordine di distruggere anche la chiesa di san Jacopo. Questo fu un ulteriore motivo che spinse il priore Galgano a raggiungere il Conventaccio per trovare un riparo di emergenza ai suoi frati, ma prima avrebbe dovuto scacciare le streghe, ma questa è un’altra storia di cui parleremo nel prossimo post…
(English)
As could be expected, after only a few days from the discovery of the mysterious prehistoric village of San Pietro in the woods of Mount La Poggia, archaeologists have disclosed another mysterious site still present on Mount La Poggia, showing it in a video that I attach together with the post. the video comments on the discovery of the legendary monastery that has always been called "il Conventaccio". After centuries the mysterious ruins have come back to light from the sands of time, at this rate researchers could also find the remains of what once belonged to the fortress of Monte Massimo, a castle that was the last bastion of the Lombards who had settled on the mountain Poggia, before taking refuge and disappearing forever in the maze of the fire mouth of an ancient volcano that has now collapsed on itself. Who knows maybe one day scholars will also be able to discover this volcano, but one must not be in a hurry, it takes time to allow the legend to become history, like a child who needs time to grow up and become a man, the same man who in the end he always wishes to be a child again, so history also wishes to become a legend. There would be much to write about the legend of the “Conventaccio”. In recent years I have only mentioned small details, but now that scholars have guessed the mystery, it will be my job to reveal it once and for all with a summary extracted and translated from the Cathar bible.
CHAPTER II VOLUME IV CATHARS
In the period between 1280 and 1281, the authorities of the church of San Jacopo in Acquaviva were investigating the fate of their Augustinian monk called "the Preacher" since if he had still been alive he would have been over one hundred years old. Some testimonies saw him still active near Mount la Poggia, where it was suspected that he was still the spiritual guide of the black hermits stationed in the Conventaggio monastery. The testimonies asserted that the Preacher still roamed those places made almost unrecognizable by a thick beard and a hood that he never took off, while threateningly he launched anathemas against every wayfarer who dared to venture, without reason, towards the paths that led to the top of the mountain the Poggia. For this reason, the prior of the church of San Jacopo sent some friars to the area described at various times to recover the Augustinian monk. Prior Michael sent the friars Bernardi and Salvi, but both never returned, for this reason the friars were no longer sent to investigate, but in the summer of 1285 the new warrior prior of San Jacopo, a certain Galgano, heard new testimonies which attributed to Preacher a sort of demonic possession that he would have contracted after the use of a certain machine brought years earlier by some Templars and currently kept inside the Conventaccio by the same black hermits who nicknamed him "mirror of the romitone", he decided to go to the Conventaccio in person to check. Galgano was also informed that the 12 black hermits were even in cahoots with hags and witches, with whom they joined in filthy orgies on the nights of the Sabbath, also providing the witches with a precious relic to be used during their sacrilegious ceremonies. Prior Galgano, fearing the worst, was accompanied by a handful of warrior friars expert in the use of weapons, the same friars who a few weeks earlier, exactly on June 28, had tried in vain to defend the lighthouse that had been entrusted to them for 5 years by the sea consuls of Pisa. These surviving friars had fought heroically, but lost the battle during which the lighthouse was destroyed by the Genoese expedition commanded by Admiral Oberto Spinola, who, realizing that the valiant defenders of the lighthouse were the friars of San Jacopo, with an act of clemency, he granted them their freedom and invited the other religious to flee because he had also received orders to destroy the church of San Jacopo. This was another reason that prompted Prior Galgano to reach the Conventaccio to find an emergency shelter for the friars, but before him he would have had to drive out the witches, but this is another story we will talk about in the next post…
CAPITOLO II TOMO IV CATARI
Nel periodo compreso fra il 1280 e il 1281, le autorità della chiesa di san Jacopo in acquaviva stavano investigando sulla sorte del loro monaco agostiniano detto “il Predicatore” dato che se fosse stato ancora in vita sarebbe stato ultracentenario. Alcune testimonianze lo vedevano ancora attivo nei pressi del monte la Poggia, dove si sospettava che fosse ancora la guida spirituale degli eremiti neri stanziati nel monastero del Conventaggio. Le testimonianze asserivano che il Predicatore si aggirasse ancora in quei luoghi reso quasi irriconoscibile da una folta barba e un cappuccio che non toglieva mai, mentre minaccioso lanciava anatemi contro ogni viandante che osava avventurarsi, senza motivo, verso i sentieri che portavano sulla sommità del monte la Poggia. Per questo motivo il priore della chiesa di san Jacopo, per recuperare il monaco agostiniano inviò in tempi diversi alcuni frati nella zona descritta. Il priore Michael inviò i frati Bernardi e Salvi, ma entrambi non fecero più ritorno, per questo non furono più inviati frati ad investigare, ma nell’estate del 1285 il nuovo priore guerriero di san Jacopo, certo Galgano, sentite nuove testimonianze che attribuivano al Predicatore una sorta di possessione demoniaca che avrebbe contratto dopo l’uso di un certo macchinario portato anni prima da alcuni templari e al momento custodito all’interno del Conventaccio dagli stessi eremiti neri che lo soprannominarono “specchio del romitone”, decise di recarsi al Conventaccio di persona per controllare. Galgano venne pure informato che i 12 eremiti neri erano addirittura in combutta con megere e streghe, con le quali si univano in immonde orge nelle notti del Sabba, fornendo pure alle streghe una preziosa reliquia da utilizzare durante le loro cerimonie sacrileghe. Il priore Galgano, temendo il peggio, si fece accompagnare da un manipolo di frati guerrieri esperti nell’uso delle armi, gli stessi frati che poche settimane prima, esattamente il 28 giugno, avevano provato in vano a difendere il faro che gli era stato affidato per 5 anni dai consoli del mare di Pisa. Questi frati superstiti avevano combattuto eroicamente, ma persero la battaglia durante la quale il faro venne distrutto dalla spedizione genovese comandata dall’ammiraglio Oberto Spinola, il quale, accortosi che i valorosi difensori del faro erano dei frati di san Jacopo, con atto di clemenza, concesse loro la libertà e invitò gli altri religiosi a fuggire perché aveva ricevuto ordine di distruggere anche la chiesa di san Jacopo. Questo fu un ulteriore motivo che spinse il priore Galgano a raggiungere il Conventaccio per trovare un riparo di emergenza ai suoi frati, ma prima avrebbe dovuto scacciare le streghe, ma questa è un’altra storia di cui parleremo nel prossimo post…
(English)
As could be expected, after only a few days from the discovery of the mysterious prehistoric village of San Pietro in the woods of Mount La Poggia, archaeologists have disclosed another mysterious site still present on Mount La Poggia, showing it in a video that I attach together with the post. the video comments on the discovery of the legendary monastery that has always been called "il Conventaccio". After centuries the mysterious ruins have come back to light from the sands of time, at this rate researchers could also find the remains of what once belonged to the fortress of Monte Massimo, a castle that was the last bastion of the Lombards who had settled on the mountain Poggia, before taking refuge and disappearing forever in the maze of the fire mouth of an ancient volcano that has now collapsed on itself. Who knows maybe one day scholars will also be able to discover this volcano, but one must not be in a hurry, it takes time to allow the legend to become history, like a child who needs time to grow up and become a man, the same man who in the end he always wishes to be a child again, so history also wishes to become a legend. There would be much to write about the legend of the “Conventaccio”. In recent years I have only mentioned small details, but now that scholars have guessed the mystery, it will be my job to reveal it once and for all with a summary extracted and translated from the Cathar bible.
CHAPTER II VOLUME IV CATHARS
In the period between 1280 and 1281, the authorities of the church of San Jacopo in Acquaviva were investigating the fate of their Augustinian monk called "the Preacher" since if he had still been alive he would have been over one hundred years old. Some testimonies saw him still active near Mount la Poggia, where it was suspected that he was still the spiritual guide of the black hermits stationed in the Conventaggio monastery. The testimonies asserted that the Preacher still roamed those places made almost unrecognizable by a thick beard and a hood that he never took off, while threateningly he launched anathemas against every wayfarer who dared to venture, without reason, towards the paths that led to the top of the mountain the Poggia. For this reason, the prior of the church of San Jacopo sent some friars to the area described at various times to recover the Augustinian monk. Prior Michael sent the friars Bernardi and Salvi, but both never returned, for this reason the friars were no longer sent to investigate, but in the summer of 1285 the new warrior prior of San Jacopo, a certain Galgano, heard new testimonies which attributed to Preacher a sort of demonic possession that he would have contracted after the use of a certain machine brought years earlier by some Templars and currently kept inside the Conventaccio by the same black hermits who nicknamed him "mirror of the romitone", he decided to go to the Conventaccio in person to check. Galgano was also informed that the 12 black hermits were even in cahoots with hags and witches, with whom they joined in filthy orgies on the nights of the Sabbath, also providing the witches with a precious relic to be used during their sacrilegious ceremonies. Prior Galgano, fearing the worst, was accompanied by a handful of warrior friars expert in the use of weapons, the same friars who a few weeks earlier, exactly on June 28, had tried in vain to defend the lighthouse that had been entrusted to them for 5 years by the sea consuls of Pisa. These surviving friars had fought heroically, but lost the battle during which the lighthouse was destroyed by the Genoese expedition commanded by Admiral Oberto Spinola, who, realizing that the valiant defenders of the lighthouse were the friars of San Jacopo, with an act of clemency, he granted them their freedom and invited the other religious to flee because he had also received orders to destroy the church of San Jacopo. This was another reason that prompted Prior Galgano to reach the Conventaccio to find an emergency shelter for the friars, but before him he would have had to drive out the witches, but this is another story we will talk about in the next post…
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