QUERCUS IBEX LINNEO ILICI
In un mio post del 16 dicembre 2018 avevo annotato che il Capitano Leale Martelli non riuscì ad impossessarsi dell’elmo quando lo cercò nell’isola di Pantelleria, dato che il copricapo non si trovava sull’isola. Molti anni dopo invece, durante una missione della Folgore del 1983, il Caporale “trovò” addirittura Leontino il Giovine, con la quale ebbe un colloquio, che per ovvi motivi, adesso trascriverò solo in parte:
grazie al suo incarico di autista, il Caporale aveva la possibilità di spostarsi velocemente sull’isola a bordo della sua jeep, riuscendo ad esplorare, in cerca dei resti di Leontino, pure antichi tumuli funerari e grotte sottomarine, dove trovò alcune monete risalenti all’epoca punica e resti umani non certamente appartenenti a Leontino il Giovine. Perciò decise di spostare le sue ricerche più all’interno dell’isola. Mentre percorreva un sentiero, segnato sulle mappe militari come Vallone del Re, la sua jeep si fermò all’improvviso senza apparente motivo. Non riuscendo a rimettere in moto il mezzo militare, il Caporale fu costretto a proseguire a piedi. Avvistate delle grosse piante dall’aspetto familiare, decise di raggiungerle. Raggiunto il boschetto di querce, notò un albero molto simile al leccio che da secoli si erge dentro il giardino di pietra dentro Villa Huygens. Incuriosito il Caporale si avvicinò al grande albero e, con enorme sorpresa, si accorse che la quercia era marcata con un bollo della Real Marina. Il Caporale sfiorò con la mano il tronco dell’albero, quasi come per accarezzarlo, che subito una voce parve provenire dallo stesso albero. Era una voce sicuramente femminile, molto aggraziata, ma allo stesso tempo austera e risoluta, che rivolgendosi al Caporale disse: “soldato, come da profezia una mano in cui scorre il sangue della dinastia Martelli ha potuto toccare questo fusto. Da molto tempo attendo che la malia lanciata dal Cavaliere dei due elmi venisse spezzata. Per secoli sono rimasta a vegetare tra le spire di questo bosco, un bosco creduto ormai distrutto, ma che in realtà né guerre né fuoco o abbattimenti sono riusciti a distruggere e solo fra 5 lustri queste fronde saranno riportate alla luce e riconsegnate alla storia. Un bosco magico che tra non molto diverrà meta di coloro che dell’amor perduto vorranno ritrovar le radici e tra le verdi foglie asciugar lacrime ai primi raggi del sole”.
Il Caporale poteva solo udire la voce di Leontino, ma non vedere la sua figura. Il colloquio tra i due continuò per il tempo necessario per istruire il Caporale all’uso dell’elmo trovato da lui alcune settimane prima a Siena. Quando Leontino stava per congedarsi e tornare nell’oblio, il Caporale volle chiedere se veramente esisteva un passaggio sottomarino che permettesse di raggiungere il continente africano dal sottosuolo come era solito fare il Cavaliere dai due elmi. Dopo un attimo di silenzio Leontino rispose: “segui l’elefante soldato, segui l’elefante”…
English version
QUERCUS IBEX LINNEO ILICI
In a December 16, 2018 post of mine, I had noted that Captain Leale Martelli failed to get hold of the helmet when he searched for it on the island of Pantelleria, since the headgear was not found on the island. Many years later, however, during a 1983 Folgore mission, the corporal even "found" Leontino the Younger, with whom he had a conversation, which for obvious reasons, I will now transcribe only in part:
thanks to his position as a driver, the Corporal had the opportunity to move quickly around the island in his jeep, managing to explore, in search of Leontinus' remains, even ancient burial mounds and underwater caves, where he found some coins dating back to Punic times and human remains that certainly did not belong to Leontinus the Younger. Therefore, he decided to move his research further inland on the island. While driving along a path, marked on military maps as Vallone del Re, his jeep suddenly stopped for no apparent reason. Unable to restart the military vehicle, the corporal was forced to continue on foot. Spotting some large, familiar-looking plants, he decided to reach them. Reaching the grove of oaks, he noticed a tree very similar to the holm oak that has stood inside the stone garden inside Villa Huygens for centuries. Intrigued, the corporal approached the large tree and, to his enormous surprise, noticed that the oak was marked with a Royal Navy stamp. The corporal brushed his hand against the trunk of the tree, almost as if to caress it, which immediately a voice seemed to come from the same tree. It was definitely a feminine voice, very graceful, but at the same time austere and resolute, addressing the Corporal and saying, "Soldier, as per prophecy a hand in which the blood of the Martelli dynasty flows has been able to touch this stem. Long have I waited for the curse cast by the Knight of the Two Helmets to be broken. For centuries I have been vegetating in the coils of this forest, a forest now believed to be destroyed, but which in reality neither wars nor fire or culling have succeeded in destroying, and only in five lustrums will these fronds be unearthed and returned to history. A magical forest that before long will become a destination for those who of lost love will want to rediscover the roots and among the green leaves dry tears in the first rays of the sun."
The corporal could only hear Leontino's voice, but not see his figure. The conversation between the two continued for as long as it took to instruct the corporal in the use of the helmet he had found a few weeks earlier in Siena. When Leontino was about to take his leave and return to oblivion, the corporal wanted to ask if there really was an underwater passage that would allow one to reach the African continent from underground as the Knight with the two helmets used to do. After a moment of silence Leontino replied, "follow the elephant soldier, follow the elephant...."
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