Captain Leale Martelli - The Odyssey in the Realms of Time

Ci siamo guardati a torno e mai prima di adesso avevamo notato che all’interno della chiesa della Valle Benedetta le spirali sono parte integrante dell’ornamento e sono rappresentate in maniera quasi ossessiva. Spirali di forme e materiali diversi si trovano ad ogni angolo della chiesa, qualsiasi punto osserviamo vediamo spirali, dalle piccole quasi insignificanti, alle grandi di esplicito significato. Quasi impossibile quantificarne il numero reale. Ogni volta che guardiamo ne scorgiamo di nuove. In realtà mai nessuno è riuscito a stabilire il numero esatto delle spirali presenti nella chiesa, sarebbe una vera sfida tentare il censimento. Per questo il romitone lanciò questa sfida pure al discendente del capitano Martelli, sfida che il caporale è riuscito a vincere grazie all’ausilio di un’importante reliquia in suo possesso, recuperata nel periodo in cui era inquadrato nella Folgore nella città natale di Leontino il Giovine. Quantificare le spire può essere una sfida, ma se veniamo trasportati da esse possiamo pure combattere in quei campi di battaglia assegnati dal romitone per giocare nella sua personale scacchiera una lunga partita a senet. Proprio le spirali forgiate dal romitone permettevano che Leale Martelli e il suo discendente potessero raggiungere, attraverso i meandri del tempo, i campi di battaglia prestabiliti. Fu proprio da una di queste spirali che il discendente del capitano riuscì a fuggire durante l’ennesima battaglia alla quale il caporale rimase molto legato poiché il fato volle che egli vestisse ancora le insegne del valoroso battaglione molti anni dopo anche in tempo di pace. Fu da una nera spirale formatasi nei cieli del deserto, che il caporale abbandonò il campo di battaglia grazie ad uno stratagemma del capitano Leale Martelli. Infatti nella lista dei reduci della battaglia di El Alamein c’è solo il cognome Martelli, senza il nome e questo per una ragione ben precisa che per adesso non è opportuno svelare.

Forse una di queste spirali è quella avvistata dall’eroico sottotenente Vincenzo Formica nell’ottobre del 1942 a El Alamein vedendo aerei che cadevano abbattuti formavano dense spirali di fumo. Le spirali e gli aerei che cadono sembrano essere associati al romitone in ogni epoca, ma adesso in parte sappiamo il motivo per cui certi incidenti aerei sono attribuiti al romitone, o invece certi disastri aerei potrebbero essere usati ogni qualvolta si volesse ritornare da uno spostamento temporale...


(English)


We looked around and never before had we noticed that inside the church of Valle Benedetta the spirals are an integral part of the ornament and are represented in an almost obsessive way. Spirals of different shapes and materials are found in every corner of the church, wherever we look we see spirals, from small, almost insignificant ones, to large ones with an explicit meaning. Almost impossible to quantify the real number. Every time we look we see new ones. In reality no one has ever managed to establish the exact number of spirals present in the church, it would be a real challenge to attempt the census. For this reason the hermit also launched this challenge to the descendant of Captain Martelli, a challenge that the corporal managed to win thanks to the help of an important relic in his possession, recovered during the period in which he was employed in the Folgore in the birthplace of Leontino the Young. Quantifying the coils can be a challenge, but if we are transported by them we can even fight in those battlefields assigned by the hermit to play a long game of senet on his personal chessboard. It was precisely the spirals forged by the hermit that allowed Leale Martelli and her descendant to reach the pre-established battlefields through the maze of time. It was precisely from one of these spirals that the descendant of the captain managed to escape during the umpteenth battle to which the corporal remained very attached since fate would have it that he still wore the insignia of the valiant battalion many years later even in peacetime. It was from a black spiral formed in the desert skies that the corporal abandoned the battlefield thanks to a ruse by Captain Leale Martelli. In fact, in the list of veterans of the battle of El Alamein there is only the surname Martelli, without the name and this for a very specific reason that for now it is not appropriate to reveal.

Perhaps one of these spirals is the one sighted by the heroic second lieutenant Vincenzo Formica in October 1942 at El Alamein when he saw planes that were shot down and formed dense spirals of smoke. Spirals and falling planes seem to be associated with the romiton in every era, but we now partially know why certain plane crashes are attributed to the romiton, or instead certain plane crashes could be used whenever one wanted to return from a time shift ...
 
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Salve, ricercando in rete ho trovato che il cognome Martelli compare veramente nella lista dei reduci di EL ALAMEIN - basta entrare nel link e digitare CONSULTARE RUOLINI e scorrere fino alla lettera M -
sono riportati anche la compagnia ed il battaglione - ecco il link :
TOURIST

(English)

Hi, searching on the net I found that the Martelli surname really appears in the list of EL ALAMEIN veterans - just enter the link and type CONSULTARE RUOLINI and scroll to the letter M - the company and the battalion are also reported - here is the link: TOURIST

www.congedatifolgore.com

RUOLINI DELLA FOLGORE DI EL ALAMEIN

www.congedatifolgore.com

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Una sfida al quanto difficile, praticamente impossibile poter individuare tutte le spirali presenti nella chiesa, anche in virtù del fatto che nei secoli l’interno architettonico e ornamentale della chiesa è sensibilmente cambiato. Un forte terremoto del 1846 con epicentro in località Orciano che sconvolse le colline livornesi e in particolar modo la Valle Benedetta determinò gravi danni alla chiesa, fece crollare parte del soffitto e fece staccare gran parte degli intonaci che riportavano affreschi decorativi del soffitto. Altri gravi danni alla chiesa furono provocati da cannonate accidentali durante la seconda guerra mondiale. Durante quest’ultimo episodio, un ordigno cadde proprio sull’ingresso della chiesa distruggendo un antico e prezioso organo dotato ai lati di due strane canne a forma di spirale composte di parti costituite da vari materiali tra cui oro, osso e cristallo. Fu Antonio Huygens a donare alla chiesa questo meraviglioso organo che venne direttamente acquistato in Francia e montato dagli stessi artigiani che lo costruirono. Possiamo dire con certezza che tutto l’arredo e la struttura architettonica della chiesa furono ideati e sovvenzionati da Huygens con il benestare di Colombino Bassi.

Antonio Huygens voleva creare all’interno della chiesa uno spazio che potesse ricordare la forma e i simboli dello specchio del romitone. Uno spazio decorato con linee e spirali e due grandi raffigurazioni ai lati che avessero la forma di due specchi paralleli posizionati uno di fronte all’altro. Al di sopra di queste due raffigurazioni Huygens aveva fatto collocare quattro grandi spirali in quanto consapevole dell’esistenza degli altri tre elementi che un tempo formavano un unico meccanismo. Con esattezza essi sono: l’occhio verde degli dei, o più semplicemente lo specchio del romitone presente al tempo a villa Huygens, l’occhio blu degli dei, il cuore degli dei (macchinario rosso) e la mente degli dei (macchinario nero). Uno di questi macchinari dovrebbe ancora trovarsi a Cipro, sempre che il discendente dei Tigran non sia riuscito nel suo intento di portarlo via. Prima che possa cadere nelle mani dei turchi o addirittura del Vaticano… ma questa è un’altra storia che si sta svolgendo proprio adesso. E certamente gli ortodossi faranno il possibile per ostacolare sia il governo di Istanbul che la chiesa cattolica al fine di favorire il discendente armeno dei Tigran nel compito di portare a termine la sua missione.


(English)


A challenge to how difficult, practically impossible it is to be able to identify all the spirals present in the church, also by virtue of the fact that over the centuries the architectural and ornamental interior of the church has changed significantly. A strong earthquake in 1846 with its epicenter in the locality of Orciano which shook the hills of Livorno and in particular the Valle Benedetta caused serious damage to the church, caused part of the ceiling to collapse and caused most of the plaster to detach, bearing decorative frescoes on the ceiling. Other serious damage to the church was caused by accidental cannon fire during the Second World War. During this last episode, a bomb fell right on the entrance to the church, destroying an ancient and precious organ equipped on the sides with two strange spiral-shaped pipes made up of parts made of various materials including gold, bone and crystal. It was Antonio Huygens who donated this wonderful organ to the church which was purchased directly in France and assembled by the same craftsmen who built it. We can say with certainty that all the furnishings and the architectural structure of the church were designed and subsidized by Huygens with the approval of Colombino Bassi.

Antonio Huygens wanted to create a space inside the church that could recall the shape and symbols of the mirror of the hermitage. A space decorated with lines and spirals and two large representations on the sides that had the shape of two parallel mirrors positioned opposite each other. Above these two representations Huygens had four large spirals placed as he was aware of the existence of the other three elements that once formed a single mechanism. Exactly they are: the green eye of the gods, or more simply the mirror of the hermitage present at the time in villa Huygens, the blue eye of the gods, the heart of the gods (red machinery) and the mind of the gods (black machinery) . One of these machines should still be in Cyprus, if the descendant of the Tigrans has not succeeded in his attempt to take it away. Before it can fall into the hands of the Turks or even the Vatican… but that's another story unfolding right now. And certainly the Orthodox will do everything possible to hinder both the Istanbul government and the Catholic Church in order to favor the Armenian descendant of the Tigrans in carrying out his mission.
 
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no haven't set up any experiments yet just tapped into the silver plating's on the mirrors these cheap bird cage mirrors didn't have the browny color paint on the back like normal mirrors do they had some white stuff which was easy to scrape away to expose the silver plating underneath which i continuity tested to confirm it was conductive, and even though these mirrors are small rectangle shaped ill have to do with what ive got till i get some bigger ones i can hack so at the moment ive been using scrap pvc peace's to design my second frequency doubler circuit box so its nearly finished , ive nearly run out of super glue so will finished it soon, and then make one for my 7.8 hertz Schumann frequency generator using Fibonacci numbers i derived from the Schumann resonance numbers 7.8
 
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L’intento di Huygens, quando progettò e finanziò i lavori per la costruzione della chiesa di Valle Benedetta era quello di poter creare un ambiente dove poter sfruttare le potenzialità dello specchio del romitone da lui rinvenuto durante i lavori di costruzione della villa. Cosa che non è riuscito a portare a termine a causa della sua scomparsa avvenuta nel 1717. Sicuramente egli non poteva al tempo immaginare che altri lo avrebbero fatto secoli dopo, precisamente durante la seconda guerra mondiale.

Come esiste un determinato percorso che attraversa il pavimento della chiesa, tra linee e luci, esiste pure un altro incredibile percorso riservato agli angeli di pietra che custodiscono le quattro grandi spirali. Nessuno sicuramente avrà mai notato l’ampio camminamento di marmo che collega in alto l’intero perimetro della chiesa. Tale camminamento permette di raggiungere l’altare maggiore pure dall’alto. Per ovvi motivi sono costretto stavolta a non approfondire l’argomento rimanendo sul vago per evitare che il profano tenti un’ascesa dove potrebbe riconoscere indizi che condurrebbero ad una certa reliquia ancora nascosta. Il camminamento di marmo consente pure il passaggio umano in caso venisse raggiunto il vertice. Comunque esiste un momento prestabilito in cui il pellegrino o meglio il cavaliere potrà tentare di percorrere la via maestra senza rischio solo seguendo le vie del pavimento. Il giorno e l’ora esatta, assieme alla giusta reliquia da possedere erano annotate in codice dietro i due grandi dipinti del pittore Pandolfo Tibi, meglio conosciuto come Titi. I due quadri che rappresentano l’adorazione dei magi e la glorificazione di San Felice sono stati mutilati. Precisamente è stata asportata la parte inferiore di entrambe i dipinti (vedi foto) zona dove erano riportati i codici. Solo coincidenza o accurato occultamento?

È storia recente che oltre mezzo secolo i due dipinti sono stati riportati in chiesa dopo un lungo restauro del quale queste opere non necessitavano. Proprio durante il riposizionamento delle opere all’interno delle antiche e dedicate nicchie, un operaio addetto al trasporto e al montaggio, si rese conto che le opere erano state deturpate in modo da comprometterne il valore. L’operaio, irritato e indignato, presentò le proprie rimostranze alle autorità ecclesiastiche; in tutta risposta ricevette delle minacce di denuncia per diffamazione da parte dell’istituto che prese in custodia i preziosi dipinti se avesse continuato nel suo intento.


(English)


Huygens' intent, when he designed and financed the works for the construction of the church of Valle Benedetta, was to be able to create an environment where he could exploit the potential of the mirror of the hermitage which he found during the construction works of the villa. Which he was unable to complete due to his disappearance in 1717. Surely he could not have imagined at the time that others would have done it centuries later, precisely during the Second World War.

Just as there is a certain path that crosses the floor of the church, between lines and lights, there is also another incredible path reserved for the stone angels who guard the four large spirals. Surely no one will have ever noticed the wide marble walkway that connects the entire perimeter of the church at the top. This walkway allows you to reach the main altar from above as well. For obvious reasons I am forced this time not to delve into the topic remaining vague to prevent the layman from attempting an ascent where he could recognize clues that would lead to a certain still hidden relic. The marble walkway also allows human passage in case the summit is reached. However, there is a pre-established moment in which the pilgrim or better the knight can try to walk the main road without risk only by following the streets on the pavement. The exact day and time, together with the right relic to possess, were noted in code behind the two large paintings by the painter Pandolfo Tibi, better known as Titi. The two paintings representing the adoration of the magi and the glorification of San Felice have been mutilated. Specifically, the lower part of both paintings was removed (see photo), the area where the codes were shown. Just coincidence or careful concealment?

It is recent history that over half a century the two paintings were brought back to the church after a long restoration of which these works did not need. Precisely during the repositioning of the works inside the ancient and dedicated niches, a worker in charge of transport and assembly realized that the works had been defaced in such a way as to compromise their value. The worker, irritated and indignant, presented his complaints to the ecclesiastical authorities; in response he received threats of a defamation complaint from the institute which took custody of the precious paintings if he continued in his intent.

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Huygens era a conoscenza che la famiglia Martelli di Firenze era da sempre stata sostenitrice del pittore Benozzo Gozzoli che, tra l’altro, teneva sotto la propria ala protettrice. Di questo ce ne dà prova una lettera scritta da Roberto Martelli e indirizzata a Piero de Medici in difesa dei dipinti all’interno della cappella di palazzo Medici, la cappella dei Magi. La lettera inviata il 13 luglio del 1459 recitava così: “io presentai la lettera al dipintore e vidi quelli due cherubini che dipinti avieva intra certi nugoli, che a mio parere non vi stanno male, et lasciragli infino a tua tornata cosi istare, che sempre si potranno fare angioli. Per lli colori ebbe fiorini du altro dice non li bisognia per ora; nell’opera è diligente e serve bene.

Ruberto Martelli in Firenze adì 13 di luglio. Spectabili et nobili viro Petro de Medicis tanquam frater”.

Un connubio simile a quello tra i Martelli e Benozzo Gonzoli, Antonio Huygens volle ricrearlo avvalendosi della collaborazione di un altro grande pittore, Pandolfo Tidi (conosciuto anche come Tibi) con il quale volle ancora una volta raffigurare le gesta dei magi in un’opera a tema, cosa che poi ebbe seguito nel dipinto tuttora presente nella chiesa della Valle Benedetta intitolato “L’adorazione dei magi”. Adesso voglio narrare, per coloro che cercano tra i meandri della storia indizi che confermino ciò che da tempo scrivo per dissetare il sapere delle confraternite e sostenere i cavalieri, in modo che ognuno sappia come agire al momento opportuno. Vi narrerò come Huygens e Pandolfo Tidi, si incontrarono per la prima volta. Era una fredda mattina di primavera, Huygens era arrivato di buon’ora con la sua “vecchia” carrozza stile barocco adornata di sculture e trainata da due cavalli bianchi. Anche il suo lungo mantello imbottito era bianco, reduce di un inverno che pareva non voler cedere il passo alla buona stagione. La carrozza si fermò davanti alla chiesa del Santo Sepolcro della città di Pisa e Huygens non passò certo inosservato. Anche quella mattina, prima di scendere dalla carrozza, lanciò alcune monete verso un gruppo di poverelli che sostavano nei pressi della chiesa. La cosa creò un certo subbuglio e attirò l’attenzione di un giovane appena ventenne destinato a diventare pittore e in seguito cavaliere di Santo Stefano. Questo giovane si chiamava Pandolfo Tidi, e fu proprio quella mattina del 4 maggio del 1716 che i due ebbero un primo approccio. Pandolfo rimase colpito dalla generosità dello Huygens, che da quel momento cominciò a seguire ogni suo passo…


(English)


Huygens was aware that the Martelli family of Florence had always been supporters of the painter Benozzo Gozzoli whom, among other things, they kept under their wing. Proof of this is given by a letter written by Roberto Martelli and addressed to Piero de Medici in defense of the paintings inside the chapel of Palazzo Medici, the chapel of the Magi. The letter sent on 13 July 1459 read as follows: "I presented the letter to the painter and I saw those two cherubs that he had painted among certain clouds, which in my opinion do not look bad there, and let him remain so until your return, that always you can make angels. For the colors he had florins of another he says he doesn't need them for now; in work he is diligent and serves well.

Ruberto Martelli arrived in Florence on the 13th of July. As a brother to the spectacular and noble man Peter de Medicis.

A marriage similar to that between the Martellis and Benozzo Gonzoli, Antonio Huygens wanted to recreate it with the collaboration of another great painter, Pandolfo Tidi (also known as Tibi) with whom he once again wanted to depict the deeds of the magi in a work theme, which was then followed in the painting still present in the church of Valle Benedetta entitled "The adoration of the magi". Now I want to tell, for those who are looking for clues in the meanders of history that confirm what I have been writing for some time to quench the knowledge of the brotherhoods and support the knights, so that everyone knows how to act at the right time. I will tell you how Huygens and Pandolfo Tidi met for the first time. It was a cold spring morning, Huygens had arrived early in his "old" baroque style carriage adorned with sculptures and pulled by two white horses. Even his long quilted coat was white, fresh from a winter that didn't seem to want to give way to the good season. The carriage stopped in front of the church of the Holy Sepulcher in the city of Pisa and Huygens certainly did not go unnoticed. Also that morning, before getting out of the carriage, he threw some coins towards a group of poor people who were standing near the church. This created a certain turmoil and attracted the attention of a barely twenty-year-old young man destined to become a painter and later a knight of Santo Stefano. This young man was called Pandolfo Tidi, and it was precisely that morning of May 4, 1716 that the two had a first contact. Pandolfo was struck by the generosity of Huygens, who from that moment began to follow his every step…
 
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